Violenza di genere: l’importanza dell’episodio-svolta

Violenza di genere ed episodi-svolta

Il desiderio delle vittime di violenza di genere è di trovare la forza ed il coraggio per uscire da situazioni alienanti dovute a rapporti, a loro dire, morbosi e pericolosi.

Nel corso del mio percorso di studi, mi sono imbattuta in una ricerca sulla violenza di genere e ho intervistato persone vittime di violenza che avevano superato la fase critica.

In particolare, ci si è soffermati su cosa aveva spinto a voler cambiare la propria situazione: tutti hanno dichiarato di aver avuto episodi determinanti, i cosiddetti “episodi-svolta”.

La metà dei casi in questione attribuisce il merito della propria forza all’amore per i figli.

 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso   

Questa è la testimonianza di una delle donne intervistate, vittima di violenza di genere. La chiameremo con un nome di fantasia, Daniela.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso e mi ha portato nelle condizioni di andare via da quella casa, è stata la nascita del mio secondo figlio, il quale mi ha dato la forza, anche se consapevole che non fosse facile, però non volevo perdere di nuovo un bambino come ho perso la prima figlia. Mio marito continuava con le sue manipolazioni, col dire che non ero una buona mamma e che ero pazza. È stato mio figlio che mi ha dato la forza

Con sfaccettature decisamente differenti, ma che riguardano legami di questo tipo, è la storia di Roberta, madre e vittima di violenze fisiche e psicologiche.

Roberta, riconosce di essersi convinta che la nascita del bambino sarebbe stata la motivazione al cambiamento di atteggiamento da parte dell’ex marito, ma a suo dire, le cose sono solo peggiorate e lei ha scelto di prendere in mano la situazione per dare una vita migliore al figlio e così decide di chiedere coraggiosamente la separazione.

 

Determinazione e amor proprio contro la violenza di genere

Storie ben diverse quelle che accomunano alcune donne che sostengono di aver trovato la forza nella loro determinazione e voglia di libertà.

Un’altra testimonianza è quella di Ambra, che si definisce una combattente e ambiziosa, ben salda ai suoi obiettivi e sulla sua carriera.

L’episodio che l’ha spinta a ribellarsi alla violenza psicologica da parte del fidanzato è scaturita proprio dal vedere quest’ultimo come un ostacolo per il raggiungimento della sua felicità:

Il suo intento era quello di distruggermi, di cambiarmi e farmi diventare quello che diceva lui. Inizialmente il suo obiettivo era plagiarmi ma ha capito che non ci sarebbe mai riuscito. La mia carriera viene prima di tutto.

Riccarda invece racconta chiaramente di essere addirittura scampata alla morte:

Sono arrivata al limite quando stavo per rischiare la vita, perché è arrivato a prendere un’ascia e rompere tutte le porte.

 

In conclusione

Come si evince da queste storie, diverse sono le motivazioni, ma tutte le donne intervistate hanno in comune l’esigenza di libertà e rinascita.

C’è chi attraverso l’amore per i propri figli riesce a trovare il coraggio di riprendere in mano la situazione, chi invece oggettivamente non ha più scampo e davanti alla consapevolezza ed il terrore di rischiare davvero la vita trova la forza di scappare e chiedere aiuto.

Poi ci sono vittime che ritrovano l’amor proprio e si salvano facendo leva sulle proprie forze prendendo la rivincita che ognuno di loro meriterebbe.

Tutte queste donne sono state spronate dalla necessità di evadere da rapporti, come loro stessi definiscono, malati e mortificanti, ammettendo di aver chiesto aiuto solo nel momento in cui hanno preso consapevolezza di essere inermi e senza via di fuga tentando di salvare quello che di buono ancora c’era, evitando l’effetto domino.

L’episodio-svolta è quindi spesso l’elemento che porta persone vittime di violenza a sollevarsi e a cambiare la propria situazione: significa però che le persone devono “toccare il fondo” per poi risalire.

Tutto questo porta ad una considerazione: perché non facciamo in modo di attivarci prima dell’episodio-svolta?

Perché non possiamo anticipare la crisi e il punto di non ritorno?

Di fronte a situazioni problematiche, i professionisti dovrebbero essere preparati ad anticipare la crisi e, dall’altra parte, le persone dovrebbero chiedere aiuto prima che sia tardi.

Una duplice sfida difficile da vincere, ma che non possiamo non raccogliere e con il metodo del Coach Familiare si possono aiutare queste persone all’interno dell’ambiente domestico, incoraggiandole a fronteggiare determinate situazioni e migliorando la loro qualità di vita.

 

 

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