Comportamento problema in classe: decifrare il messaggio

Comportamento problema: ha sempre un significato

Il  comportamento problema ha sempre un significato.

Il primo obiettivo sarebbe quello di decodificare e successivamente estinguere l’atteggiamento negativo.

Lavorare su un percorso di assistenza è davvero molto impegnativo perché implica un piano di intervento meticoloso e mirato al singolo caso.

La cooperazione fra le differenti figure competenti e dunque dell’equipe incaricata è fondamentale, in quanto tutti devono collaborare in maniera omogenea e professionale affinchè si possa intervenire in maniera efficace.

Vi inviatimo quindi a riflettere su questa frase tratta dal corso svoltosi nel 2013 sul tema “Affrontare i comportamenti problema dell’alunno disabile“.

Il comportamento umano, persino il più grave comportamento problematico manifestato da chi presenta disabilità dello sviluppo, non è il risultato di qualche processo accidentale. Il comportamento si verifica in quanto tipicamente serve ad uno scopo per l’individuo che lo manifesta; questo è il motivo per cui i problemi di comportamento si verificano così frequentemente, e per il quale è spesso tanto difficile trattarli.

 

Come gestire un comportamento problema in classe?

L’ambiente scolastico è caratterizzato da regolarità di norme e comportamenti: più il contesto è comprensibile e più gli alunni hanno meno ansia e sono gestibili.

Può accadere che un alunno iperattivo in un momento di particolare eccitazione rovesci un banco o possa iniziare ad urlare.

Attuare azioni di correzione è quello che solitamente un insegnante è chiamato a fare.

E’ però importante che anche l’insegnante metta in discussione le proprie modalità di intervento, in modo da agevolare una relazione positiva e funzionale con l’alunno, quindi se necessario, identificare ed evitare di fornire il rinforzo per un determinato tipo di comportamento problema.

 

Come giugnere all’estinzione del comportamento problema?

Si giunge ad un processo di estinzione del comportamento problema quando un atteggiamento sbagliato che prima veniva costantemente rinforzato, non viene più rinforzato.

L’alunno che mette in pratica determinati comportamenti e che manifesta oggettivamente dei problemi agisce sempre per un determinato obiettivo.

E’ importante quindi lavorare sulle alternative e su eventuali mezzi sostitutivi che permettono di raggiungerlo ma senza provocare conseguenze negative.

 

È giusto punire?

La punizione non sempre ha reazioni positive su soggetti affetti da comportamento problema, anzi rischia di creare una spirale negativa che porta alla reiterazione del comportamento.

Talvolta punire un comportamento in maniera sbagliata potrebbe generare ulteriore ansia e disagio emozionale, trasformandosi paradossalmente in un rinforzo dei comportamenti indesiderati danneggiando anche le relazioni interpersonali.

La punizione potrebbe essere l’intervento più tempestivo per bloccare un comportamento, ma non insegna delle alternative che possano invece portare dei risultati funzionali per gestire un soggetto.

 

Gli effetti positivi dell’analisi funzionale

Per cercare di capire perché l’alunno mette in pratica un determinato tipo di comportamento è necessario fare un’analisi funzionale che ha lo scopo di capire e identificare il significato che quel comportamento problema ha per il soggetto in questione, capire:

  • Il contesto in cui si manifesta
  • Cosa avviene prima di un comportamento problema, quindi lavorare sugli antecedenti
  • Ciò che avviene dopo che un soggetto sviluppa un comportamento problema, dunque analizzare le Conseguenze negative

 

Le strategie individuali per valorizzare le azioni giuste

Attuare delle strategie individuali che puntano a valorizzare le azioni giuste sarebbe già un primo passo.

Nel caso di un alunno, focalizzerebbero l’attenzione sulle abilità positive distogliendo il bambino da quelle scorrette.

Quando al bambino si concede di scegliere una particolare attività piuttosto che un’altra, oppure si motiva a partecipare in maniera autonoma lo fa sentire “protagonista” in maniera alternativa e questo potrebbe contribuire a ridurre gli effetti negativi del comportamento problema.

Si giunge ad un processo di estinzione quando un atteggiamento sbagliato che prima veniva costantemente rinforzato, non viene più rinforzato.

In questo modo si riduce anche la probabilità che in futuro quel comportamento problema si ripeta.

Foto di VisionPic .net da Pexels

 

 

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