Autismo e comportamenti

Autismo e comportamenti problema nella vita famigliare

L’autismo, o disturbo dello spettro autistico (ASD), è un disturbo del neurosviluppo che porta ad una compromissione della comunicazione (verbale e non) e dell’interazione sociale, portando spesso a ristrettezza di interessi e a forme di isolamento sociale.

Associati all’autismo, possono coesistere diversi comportamenti-problema: essi sono comportamenti che possono essere pericolosi o distruttivi per la persona, per gli altri e per l’ambiente. Solitamente inibiscono le possibilità di interazione sociale.

Pensiamo ad esempio ad un bambino che frequentemente dia pugni e calci a chi si avvicini a lui: con il tempo, più nessuno vorrà avvicinarsi e sarà sempre più isolato.

Altri comportamenti-problema possono essere: stereotipie, iperattività, iperacusia. Le stereotipie motorie si manifestano con movimenti che ripetono sempre gli stessi gesti.

L’iperattività è un disturbo dell’autocontrollo, caratterizzato da disattenzione e impulsività. L’iperacusia è caratterizzata da una maggiore sensibilità e intolleranza ai rumori che per la maggior parte delle persone risultano normali.

 

Assistenza alle famiglie: la legislazione. 

La legge 134/2015 sulle “disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale stabilisce che Il Ministero della Salute favorisce la ricerca sull’autismo e le relative pratiche educative.

 

Ma quanto di tutto questo viene attuato nel concreto?

Un figlio con queste caratteristiche richiede maggiori responsabilità genitoriali, maggiore vigilanza, maggiore impegno; spesso i familiari si trovano di fronte ad un vero e proprio problema che con il passare degli anni tende ad aumentare.

Al raggiungimento dei 18 anni per un ragazzo autistico, termina la possibilità di vivere quotidianamente in un’ambiente scolastico/educativo e di interazione, dunque spetta alle famiglie farsi carico di questa responsabilità pur non avendo gli strumenti per poterlo fare.

Arrivati in età adulta, spesso ci sono opportunità molto limitate per le famiglie per un supporto nella gestione quotidiana. Capita così di frequente che la famiglia si carichi di un peso assistenziale molto gravoso, del quale non si vede la fine.

Quello che maggiormente può pesare è la gestione dei comportamenti-problema, che possono essere molto invalidanti e che possono portare a provare paura, vergogna, rabbia.

 

Il metodo “coach familiare” per la gestione dei comportamenti problema 

Uno dei metodi che si può utilizzare nella gestione dei comportamenti-problema in famiglia è il Coach Familiare.

Si tratta di una metodologia ideata sul campo per permettere alle famiglie di sviluppare maggiori competenze attraverso le strategie fornite dal coach, che entrando nel contesto del soggetto con disabilità individua le potenzialità e carenze.

Il coach interviene su tutti quei comportamenti dannosi:

  • stereotipie
  • autolesionismo
  • deficit comunicativi ecc.

al fine di moderarli o addirittura abolirli totalmente.

Questo metodo mira a individuare le risorse a disposizione della persona con disabilità e si prefigge l’obiettivo di migliorarne lo stile di vita.

Gestendo i comportamenti e sviluppando le autonomie infatti:

  • si alleggeriscono le tensioni familiari
  • aumenta la qualità della vita dell’intero nucleo familiare
  • si riduce il carico di responsabilità genitoriale.

Facciamo un esempio.

Se ho un figlio autistico che non parla, potrei cercare di stabilire un tipo di comunicazione non verbale, magari attraverso lo scambio di immagini, pittogrammi o ausili informatici.

In questo caso, il coach si affianca alla famiglia nell’identificare i mezzi giusti, nel prepararli, nel formare i familiari a come utilizzarli al meglio.

Per dirla in parole povere, il metodo del Coach Familiare affianca le famiglie e fa sperimentare loro le modalità giuste per gestire al meglio la situazione.

Non ci sono programmi preimpostati o rigidi protocolli da applicare: ci sono famiglie da conoscere e supportare ciascuna per le proprie caratteristiche.

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